Da qui non si passa! E’ chiaro ed inequivocabile il messaggio mandato da squadra, allenatore e tifosi dopo la straordinaria prestazione contro la Juventus prima in campionato. Una partita spigolosa, a tratti poco emozionante ma capace di far emozionare tutti, di colpire allo stomaco qualunque tifoso rossoblù che, negli ultimi 10 minuti, ha tremato come un fuscello davanti alla bora bianconera. Ma tutto è andato per il meglio e il Bologna è stato capace di interrompere la striscia di 15 vittorie consecutive dei bianconeri, e lo ha fatto con una prestazione maiuscola e da grande squadra. Ah, e tra l’altro, era il 2011 l’ultima volta che la Juve finì una partita senza un tiro nello specchio della porta. Le cose si ripetono… Unica nota negativa l’oggetto(chi dice una bomba carta, chi un petardo) scagliato all’indirizzo del pullman ospite, con questa macchia che sporca una serata altrimenti da incorniciare. Ma riviviamo insieme la partita…
Donadoni decide di cambiare qualcosa rispetto all’11 iniziale sceso in campo domenica contro l’Udinese: Mirante torna in porta, spazio a Rizzo nel tridente offensivo con Mounier che si accomoda in panchina; altra chance da titolare per Mbaye, ultimamente in crescita. I primi 15 minuti, come da pronostico, sono di stampo juventino, con gli ospiti che tengono in affanno i padroni di casa e li pressano alti, impedendo al centrocampo rossoblù di far girare il pallone come di consueto. Ma spesso basta un solo guizzo, una sola giocata per far capire che ci sei e che stai lottando con tutte le tue forze: finta di Destro sulla trequarti, con la punta che lascia partire un potente tiro che Buffon può soltanto respingere, sulla cui respinta si avventa Donsah che però non inquadra la porta. Dopo un paio di ruvidi interventi non sanzionati dall’arbitro, la Juventus si affaccia con insistenza, senza riuscire però a capitalizzare con Evra un buon calcio d’angolo, col francese che di testa spara fuori. Finisce quindi una prima frazione nella quale la tattica l’ha fatta da padrona, con le squadre compatte e brave a dar poco campo agli avversari. Allegri capisce che è il momento di fare sul serio e toglie dal campo un evanescente Pereyra per Cuadrado, giocatore abile in campo aperto. Pronti via e il Bologna si trova a dover battere una punizione da posizione defilata, con l’esterno ex Juve che non inquadra per poco lo specchio. Finalmente si vede anche Pogba, fino a questo momento poco coinvolto, che prova la girata a rete di prima, spedendo la palla a lato della porta difesa da Mirante. Poco dopo, oltre all’ingresso di Mounier per uno stanco Rizzo, il Bologna reclama per un calcio di rigore: cross di Giaccherini, sia Bonucci che Marchisio toccano la palla con la mano, ma l’arbitro decide di lasciar correre, facendo capire che non c’erano i presupposti per l’assegnazione del penalty. A 15 minuti dalla fine Masina, fino a quel momento molto concentrato in fase difensiva, si fa male ed è costretto ad uscire, lasciando il posto sulla fascia sinistra a Constant. Ancora una punizione per il Bologna: questa volta cambia l’interprete, la batte Destro, ma non il risultato, palla alta di poco rispetto alla traversa di Buffon. Gli ultimi 5 minuti di gioco sono da batticuore: dapprima Pogba spedisce fuori da ottima posizione, successivamente Giaccherini, servito da Brienza (entrato poco prima per Taider) con uno splendido pallone, preferisce tentare la conclusione piuttosto che cercare un compagno in area, a dimostrazione di come il “Giak” volesse con tutte le sue forze trovare la via del gol. Ancora qualche brivido per i tifosi rossoblù, con Morata e Pogba imprecisi, negli ultimissimi minuti di gioco. Partita che quindi si conclude, giustamente per ciò che si è visto in campo, 0-0.
Bologna ottimo tatticamente e consapevole di poter giocarsela contro chiunque senza mai chiudersi in difesa ma, al contrario, proponendo nuove soluzioni offensive (vedi Brienza e Mounier). La Juve fa un piccolo passo falso in terra emiliana, con il Napoli che ora può puntare con maggiore decisione a riprendersi la vetta della classifica. Donadoni come al solito eccellente nella preparazione del match, a dimostrazione di come si sia scelto uno dei migliori allenatori sulla piazza. Saputo ieri sera era presente e ha potuto godere di lezioni di tifo da parte della curva Bulgarelli, sempre più dodicesimo uomo in campo. Ieri tutti ampiamente sufficienti, con una menzione d’onore a Mbaye, nelle ultime 3 partite sempre titolare, che sta riacquistando fiducia nei propri mezzi a dimostrazione della bontà della scelta di puntare su di lui. Ora, con 34 punti in classifica e la consapevolezza che le grandi contro i felsinei fanno tanta fatica, testa a Palermo e al Palermo, dove i 3 punti saranno fondamentali per il buon prosieguo della stagione, con altre 13 partite da disputare.
(foto Corriere dello Sport)