Che poi, il Calcio è semplice: vince chi fa gol e spesso, ma non sempre, chi fa gol è il più forte ed ambisce a posizioni di classifica ben migliori. a Napoli, sabato sera, il copione è stato proprio questo: la squadra più forte (il Napoli) ha sconfitto la squadra, almeno sulla carta, più debole (il Bologna), involandosi verso il primo posto in Campionato. Un Bologna che, nonostante gli 0 punti raccolti dalla trasferta campana, può comunque considerarsi soddisfatto per la prestazione offerta, specie nel secondo tempo, ma le sviste difensive sono ancora materiale sul quale riflettere. Vediamo insieme il 3 – 1 con il quale i padroni di casa si sono sbarazzati degli ospiti rossoblù, in un desolante San Paolo, motivo di grande polemica da parte del Presidente De Laurentis, colpevole di frasi che dimostrano la sua incompetenza calcistica e lo hanno condannato alla gogna calcistica,
Donadoni, presa coscienza dei guai che hanno afflitto Mattia Destro e Federico Viviani, entrambi rimasti a casa, deve fare di necessità virtù e cambia qualcosa nello scacchiere tattico: Torosidis al posto di Masina, Verdi falso nueve supportato dall’inamovibile Krejci e dalla sorpresa Di Francesco. Dopo un buon tentativo di Dzemaili arrivato al decimo del primo tempo, con la girata dello svizzero sventata bene da Pepe Reina, passa in vantaggio il Napoli dopo un paio di sortite offensive: Insigne, partendo da sinistra come suo solito, si accentra e lascia partire un cross diretto sul secondo palo che Callejon, lasciato colpevolmente solo da Torosidis, è libero di insaccare con un colpo di testa difficile da intercettare per Da Costa. Napoli in vantaggio dopo un quarto d’ora, Bologna incartato nonostante qualche accorgimento tattico di Mister Donadoni. La prima frazione vede I Partenopei tenere in mano il pallino del gioco, riuscendo a schiacciare in più d’una occasione gli ospiti ed andando vicino al raddoppio con Insigne che, grazie al suo asso nella manica (il tiro a giro da sinistra) si è reso pericoloso almeno un paio di volte. La ripresa, nonostante il canovaccio sembri essere già scritto, si apre con un Bologna arrembante bravo a sfruttare la marcatura ad uomo di Nagy su Jorginho e i frequenti errori d’impostazione di Zielinski: sono infatti buone e convincenti le manovre offensive che portano il Bologna nei pressi dell’area di rigore, ma ciò che manca è l’ultimo passaggio, quello che risolverebbe parecchie azioni. Simone Verdi, stanco di sfiorare il vantaggio ma di non acchiapparlo mai, decide di fare tutto da solo: dai 25 metri, con tutta la facilità che un gesto tecnico del genere comporta, la spara in porta, dritto per dritto, con Reina che appare impacciato e sorpreso dalla conclusione del numero 9 che si infila sotto la traversa. Ma il vantaggio e l’euforia bolognese durano il tempo di una sostituzione, con uno spento Gabbiadini che, lemme lemme, lascia il terreno di gioco per far spazio al bomber principe di Napoli e dintorni, Milik; il Bologna decide invece di togliere Nagy, poco nel vivo del gioco, per Donsah, all’esordio stagionale dopo tanti, troppi infortuni. Il Napoli, nonostante qualche difficoltà di troppo nella costruzione della manovra, fa fruttare dopo pochi minuti l’ingresso in campo del polacco: lancio tagliente di Hamsik che fa a fette la difesa rossoblù, inutile l’uscita di Da Costa che viene battuto da un delizioso pallonetto del numero 99 azzurro da posizione defilata. Tempo di rivedere in campo Rizzo (bravo ad incunearsi i area di rigore napoletana senza però raccogliere i frutti sperati) che Milik castiga per la seconda volta Da Costa, questa volta non troppo preciso e attento sulla conclusione della punta. L’ultimo highlight degno di nota è l’espulsione generosa, a parer mio, di Krafth che con una spallata “abbatte” Zielinski lanciato a rete.
La nota buona è stata la prestazione offensiva del secondo tempo decisamente più concreta e molto meno affidata al caso. Nonostante l’assenza del terzino svedese per squalifica, contro la Sampdoria mercoledì torneranno sia Maietta che Destro, con la speranza che i 3 punti si possano portare a casa rendendo il Dall’Ara un fortino per le formazioni che ci si presentano. Le dichiarazioni di un Uomo poco aggiornato sul Calcio targato 2016 come Aurelio De Laurentis lasciano lo spazio che trovano: io sono orgoglioso di essere “minuzzaglia” ma altresì più contento di avere come Presidente Joey Saputo. Contro la Samp, stesso carattere, stessa voglia, e la vittoria sarà nostra!