Calcio: Il Bologna non sa più vincere, a Bergamo passa l’Atalanta

calcio atalanta bologna20-03-2016

Che strano il calcio. Fino a un girone fa, con la squadra in piena rivoluzione a causa dell’arrivo di Donadoni, l’Atalanta era stata strapazzata al Dall’Ara con un sonoro 3-0. Ora, con le acque relativamente calme per quanto riguarda il campo, tralasciando l’ampissimo discorso società, il Bologna non sa più vincere. Ieri a Bergamo il Bologna ha sfoderato una delle peggiori prestazioni, mancando di concretezza dall’inizio alla fine, con l’arbitro Giacomelli che, manco a dirlo, si è messo in mezzo, risultando decisivo in aprecchie azioni. Quindi, Atalanta che passeggia per 2-0 sul Bologna, torna a vincere dopo parecchi turn di digiuno ma, soprattutto, segna con l’ex più temuto: Alessandro Diamanti. Ma rivediamo insieme la partita di ieri a mezzogiorno.

Formazione molto rimaneggiata quella presentata in campo da Donadoni che stravolge completamente il centrocampo, inserendo ai lati di Diawara Brighi e Brienza, Morleo parte dall’inizio e davanti Floccari prende il posto dell’infortunato Mattia Destro.  Dopo un avvio di partita difficile per gli ospiti, con i padroni di casa bravi a mantenere con calma e lucidità il pallino del gioco, riuscendo spesso a fuggire in contropiede, arriva il gol che taglia le gambe ad un Bologna distratto: Diamanti, bravo ad eludere con una finta Gastaldello, mette in area di rigore un pallone sul quale Gomez arriva prima di Mbaye, colpevolmente in ritardo, e fulmina Mirante con un tiro sul quale l’estremo difensore non può nulla. Il Bologna, con poca convinzione, si prova a spostare in avanti, prima con un gol di Maietta giustamente annullato per fuorigioco, poi con un possibile rigore non assegnato ai felsinei per un contatto falloso tra Masiello e Giaccherini, che si era riuscito a portare in area di rigore, con le proteste furiose da parte della panchina rossoblù. Quando sembra che il Bologna possa concludere la prima frazione con un solo gol al passivo, arriva il raddoppio bergamasco: Pinilla, fatto fuori Maietta con un netto fallo non fischiato da un arbitro che spesso ha utilizzato due pesi e due misure per l’arco della partita, riesce a mettere in mezzo un pallone sul quale arriva tutto solo Diamanti, che riesce a battere agevolmente Mirante. Con il più classico dei gol dell’ex si chiude il primo tempo; primo tempo che ha visto un Bologna distratto e capace, per quanto possibile, di provare a creare occasioni solamente nella parte finale di gara. Donadoni, conscio che il passivo, se non si cambia qualcosa, potrà essere decisamente più pesante, decide di togliere uno stanco Brienza per inserire Mounier. A pochi minuti dall’inizio del secondo tempo Mbaye rischia una clamorosa autorete nel tentativo di spazzare l’area di testa, con Mirante che non avrebbe potuto fare davvero nulla. Il Bologna, trovandosi davanti un Atalanta stanca e incapace di ripartire efficacemente in contropiede come si è visto nel primo tempo, prova a spingere con maggiore convinzione, andando vicino al gol con un cross di Morleo deviato da Masiello, sul quale Sportiello deve compiere una grandissima parata per evitare la rete. Poco dopo è Brighi che tenta la conclusione, con la palla che si termina alta sulla traversa. Anche Floccari prova a mettersi in luce ma la sua conclusione è facile preda di uno Sportiello sempre più determinante e decisivo. Ma, proprio quando sembra che il Bologna possa segnare la rete che permetterebbe di credere in una possibile rimonta, l’arbitro decreta un calcio di rigore piuttosto inventato per i padroni di casa, fischiando un intervento pulitissimo di Gastaldello su Gomez. Fortunatamente Mirante riesce a parare la conclusione di Pinilla, apparso avulso in molte fasi di gioco, riuscendo a non far spegnere la debole fiamma di speranza del Bologna che, nonostante l’ingresso di Masina e Acquafresca, continua a non essere incisivo. Speranza che l’arbitro decide bruscamente di spegnere quando, fischiando un intervento sì scomposto di Mbaye ma completamente sul pallone, decide di mandare il giovane senegalese negli spogliatoi anzitempo, mostrandogli il cartellino rosso. La fiamma viene ulteriormente estinta con un secondo cartellino giallo che sa tanto di estintore per la speranza ai danni di Gastaldello colpevole (questa volta giustamente) di un brutto fallo da dietro su Gomez. Il Bologna non ha più le forze per provare ad organizzare la manovra e deve arrendersi ad un Atalanta indemoniata.

Il Bologna sembra davvero sazio di vittorie e non riesce più a trovare stimoli in un campionato che però è ancora lungo e, nonostante il decimo posto tranquillizzi, è lecito aspettarsi una dimostrazione d’orgoglio da parte di tutti i componenti della panchina. Partita comunque orribile, dettata da qualche scelta di formazione non propriamente combattiva e capace di resistere con forza ad un Atalanta agguerrita e disposta a tutto per tornare al gol. Ora Joey Saputo, presente ieri in quel di Bergamo, dovrà necessariamente fare qualcosa perché, se fossero confermate le voci che vogliono Donadoni in nazionale, bisognerà far capire all’attuale tecnico che al momento è obbligatorio rimanere concentrati solamente sul Bologna. Detto questo ci aspettano due settimane di dura pausa dal campionato, durante le quali vedremo parecchi giocatori del Bologna in giro per il mondo,  in attesa di tornare ad assaggiare i campi di serie A con il posticipo di lunedì 4 aprile in casa contro un Hellas sempre più condannato ad un campionato di Serie B.

foto Corriere dello Sport

Giacomo Guizzardi nasce a Bologna il 14/03/1997. Dopo la trafila di scuole dell’obbligo sceglie il Liceo Da Vinci di Casalecchio come scuola superiore, ed è qua che sviluppa un grande interesse nei confronti del giornalismo e del mondo radiofonico, tanto da voler diventare telecronista per partite di calcio. Al Liceo ha la possibilità, sia grazie alla web radio d’istituto (della quale è tutt’ora uno dei redattori), sia grazie a Politicamente Scorretto,di intervistare personaggi illustri quali Francesca Prestia, Nadia Cinti ma, soprattutto, lo straordinario Don Luigi Ciotti. Ha inoltre collaborato con Radio Città Fujiko nel merito di uno stage scuola-lavoro, durante il quale ha prodotto un format dal nome “Generation Y”, che indaga il mondo dei giovani nati tra il ’90 e il 2000, del quale sono state fatte 3 puntate.

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