Calcio: Il Genoa e Maresca rovinano il compleanno del Bologna – 4 ott

“Questo Matrimonio non s’ha da fare” è questo il pensiero che accomuna, oltre ad un sacco di epiteti ingiuriosi per la figura arbitrale, i tifosi bolognese nella giornata di ieri, con il Genoa che ha battuto il Bologna al termine di una partita fin troppo maschia e ruvida, ingestibile per un arbitro, Maresca, mai realmente in controllo della situazione. 7 anni dopo la storia si ripete: era il 2009 quando il Bologna, dopo aver compiuto 100 anni tondi tondi, veniva affossato dal Genoa e dall’arbitro, reo di una svista incredibile, con i genoani che si imposero per 3 a 1; così ieri, alla vigilia del compleanno rossoblù numero 107, gli ospiti hanno regalato una brutta sconfitta ai padroni di casa, maturata al termine di 90 minuti di sofferenza che andremo a ripercorrere insieme.

Squadra che vince non si cambia, e così Donadoni fa riposare il solo Torosidis dopo qualche noia maturata nell’ultima settimana sostituendolo con Masina, con il resto della formazione ampiamente confermata alla luce delle buone prestazioni delle ultime settimane. il Bologna, supportato da uno Stadio Dall’Ara gremito in quasi ogni ordine di posto, parte subito bene, tenendo in apprensione un Genoa che fa del gioco fisico l’arma principale; l’unico problema sono i falli duri più volte non fischiati a favore dei padroni di casa, sistematicamente atterrati quando entrano in possesso del pallone. Il Genoa, che col 3-4-3 può far male sulle fasce nonostante tante assenze nel reparto avanzato, si ritrova spesso in superiorità numerica e la prima occasione capita proprio sui piedi di Laxalt, probabilmente il migliore dei suoi che, entrato in area, prova la conclusione senza fortuna né precisione. Siamo a 25 minuti di gioco e il Genoa si ritrova con già 3 ammoniti, confermando un gioco che si basa, di fatto, sull’aggressività, senza, la maggior parte delle volte, trovare la palla ma soltanto la gamba. Pochi minuti dopo è Destro ad impensierire Perin con un colpo di tacco appena sfiorato, senza la necessaria forza per trafiggere il portiere del Grifone. Poi, a tre giri d’orologio dalla fine, il putiferio: Simeone, al quinto fallo in ritardo sul portatore di palla, viene finalmente ammonito, suscitando la gioia dei tifosi bolognesi, stanchi di vedere così tante scorrettezze: nel mentre Gastaldello, sottolineo Capitano del Bologna, si avvicina con le mani dietro alla schiena a Maresca che, senza motivo, lo ammonisce addirittura prima dell’attaccante argentino. Il numero 28 rossoblù, giustamente alterato dopo un’altra follia del direttore di gara, sottolinea, rivolgendosi al quarto uomo, come l’arbitro sia “un fuori di testa”: secondo cartellino giallo meritato, e rosso, con il Bologna costretto a giocare tutta la seconda frazione in inferiorità. Prima ammonizione che, ancora oggi a più di 24 ore dal fatto, non trova spiegazione ma anzi, sottolinea un mania di protagonismo di un arbitro decisamente insufficiente e di parte. Ultima emozione del primo tempo il palo colpito da Simeone dopo una fuga sulla destra, a Da Costa battuto. Primi 45 minuti che finiscono tra i fischi di tutto lo stadio, con nervosismo e rabbia che la fanno da padroni nonostante sia necessario, per i 10 in campo, mantenere la calma. Nagy, durante l’intervallo, viene sostituito da Oikonomou, decidendo di mantenere il terzetto offensivo invariato. Dopo un bel tiro di Destro uscito a lato di un soffio, è Rincon che prova a portare in vantaggio i suoi con un tiro telefonato per Da Costa. Poi, la doccia fredda: Laxalt, lanciato da un suo compagno, sfida Oikonomou, lo ubriaca un paio di volte e riesce a mettere in mezzo dove Simeone, lasciato solo, sblocca la partita a nemmeno un quarto d’ora dalla fine. Nonostante gli ingressi di Di Francesco e Rizzo il Bologna non trova il pareggio. A 5 minuti dal termine viene finalmente espulso anche un giocatore genoano, in questo caso Gentiletti, dopo aver rimediato due ammonizioni. Partita che sembra quindi aprire un minimo spiraglio fino a quando Dzemaili, per fermare un avversario a 70 metri dalla porta, decide di commettere un fallo tattico per fermare la ripartenza: cartellino giallo scontato ma invece no, Maresca si mette di traverso e punisce il centrocampista rossoblù con un rosso diretto che non ha un minimo di senso, compromettendo sempre più il match dei rossoblù di Bologna. Partita che negli ultimi scampoli di gioco non regala ulteriori emozioni, permettendo ai genoani di vincere per uno a zero.

Non è questa la partita che deve preoccupare, quanto più le decisioni che hanno messo in salita la partita, avvantaggiando un Genoa che, nella figura del Presidente Preziosi, si lamentava fortemente domenica scorsa dopo il match con il Pescara: il match di ieri e i torti subiti sono solo una coincidenza? Lascio a voi scegliere, adesso bisogna pensare alla Lazio per dimenticare la partita di ieri, giocata comunque bene anche in 10 contro una squadra che fa del “non-calcio” il sistema di gioco, limitandosi a contrastare e a “falleggiare” per tutto il campo. Il Bologna si rialzerà, e non ce ne sarà per nessuno …

 

Foto Corriere dello Sport

Giacomo Guizzardi nasce a Bologna il 14/03/1997. Dopo la trafila di scuole dell’obbligo sceglie il Liceo Da Vinci di Casalecchio come scuola superiore, ed è qua che sviluppa un grande interesse nei confronti del giornalismo e del mondo radiofonico, tanto da voler diventare telecronista per partite di calcio. Al Liceo ha la possibilità, sia grazie alla web radio d’istituto (della quale è tutt’ora uno dei redattori), sia grazie a Politicamente Scorretto,di intervistare personaggi illustri quali Francesca Prestia, Nadia Cinti ma, soprattutto, lo straordinario Don Luigi Ciotti. Ha inoltre collaborato con Radio Città Fujiko nel merito di uno stage scuola-lavoro, durante il quale ha prodotto un format dal nome “Generation Y”, che indaga il mondo dei giovani nati tra il ’90 e il 2000, del quale sono state fatte 3 puntate.

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