Calcio: Non esistono più giustificazioni, bisogna cambiare subito

Dopo una partita del genere che ha visto due facce completamente diverse dello stesso Bologna e che ti vede uscire dallo stadio con 0 punti in tasca non puoi che maledire tutto e tutti, e chiederti come sia possibile tutto ciò; ma partiamo dall’inizio.

Il Bologna si schiera con lo stesso modulo per la 10 partita, modulo che non ha mai creato troppi problemi alle difese avversarie; Rossi si affida di nuovo a Da Costa ed è costretto a rinunciare a Oikonomou nella rifinitura, bloccato da un fastidio alla coscia sinistra, schierando così Rossettini; Taider prende il posto di Donsah a centrocampo mentre Mancosu soffia il posto a Destro. E’ però il Bologna che parte meglio, riuscendo a tenere bene il campo e a non correre troppi rischi. Il Bologna nei primi minuti si affida spesso a lanci lunghi dalle retrovie, mai pericolosi, però, per la retroguardia dell’Inter; Mancosu si muove molto ma non è mai reattivo sui passaggi lunghi, con Handanovic che riesce sempre ad anticipare il numero 11 rossoblu. E’ il contropiede l’arma preferita del Bologna nel primo tempo, con Ferrari e Masina abili nello sfruttare il gioco sulle fasce, riuscendo spesso a sfuggire al marcatore di turno. Ed è proprio Ferrari a creare il primo grande pericolo per la porta nerazzurra: il terzino prende palla a centrocampo, accelera, salta due avversari e spara verso la porta, venendo però murato da Santon. L’Inter si fa vedere soltanto sul finale di gara, prima con un colpo di testa di Icardi, deviato in angolo, e poi con una punizione di Ljajic, sventata con sicurezza da Da Costa. Il Bologna del primo tempo sembra davvero in grado di riuscire a portarsi a casa almeno un punto alla fine del match. Ricomincia il secondo tempo e il copione è sempre lo stesso: predominio a centrocampo e Inter schiacciata nella sua metacampo. Rizzo ci prova da fuori dopo una buona ripartenza, senza però trovare la via della rete. Poi si ha la svolta del match: Felipe Melo, ammonito per un brutto fallo su Rizzo, si fa espellere 5 minuti più tardi per un intervento in netto ritardo sullo stesso centrocampista, cartellino che costringerà la formazione ospite a giocare in 10 per una buona mezz’ora. Vibranti le proteste di Mancini, che con un faccia a faccia con l’arbitro Banti (prestazione del direttore di gara a dir poco scandalosa, ci si chiede da tanto come possano arbitri del genere ancora dirigere partite di Serie A…) rischia di farsi cacciare fuori in anticipo. Come spesso accade questa stagione, nonostante il predominio del gioco, è sempre il Bologna ad andare sotto: lancio di Brozovic, Ferrari sbaglia tutto e lascia passare un semplice pallone, Ljajic aggancia la sfera, guarda in mezzo all’area e serve Icardi che, tutto solo, non può sbagliare. 1-0 Inter e Bologna col morale sotto i tacchi, con i giocatori demotivati e incapaci di reagire. Rossi si sveglia troppo tardi ed effettua il primo cambio a soli 20 minuti dalla fine: entra Brienza per un esausto Giaccherini, a mio parere migliore in campo insieme al solito Masina. L’Inter dopo l’espulsione sembra essere a sorpres rinata, riuscendo a trovare il gol con facilità; al contrario il Bologna gestisce palla soltanto nella sua metàcampo, incapace di creare pericoli per la porta di Handanovic. Quando sembra che si possa cambiare tutto, con l’inserimento di Destro ad affiancare Mancosu, Rossi si smentisce, dimostrandosi ancora una volta un allenatore più che mediocre: infatti Mancosu esce per Falco, mentre Destro prende il posto di Rizzo, quest’oggi autore di una non eccellente prestazione. A 5 minuti dalla fine il Bologna ci prova da fuori con Taider, che ancora una volta non si conferma sugli stessi livelli di qualche anno fa, e “meritandosi” il premio di peggiore in campo. Nel mentre Mancini si fa espellere, guadagnandosi però un caloroso applauso dalla curva Bulgarelli, che l’allenatore ringrazia mentre abbandona il campo. Quando la partita si avvia verso la fine, ecco l’occasione per siglare il gol del pareggio: palla in mezzo all’area, Ferrari aggancia e mette in mezzo un pallone morbido che Destro, tutto solo e col tempo di indirizzare la sfera dove più gli aggrada, spara a botta sicura su Handanovic, autore di una grande parata; anche se, tirando le somme, sembrano più i demeriti della punta felsinea. Qui si conclude una partita a larghi tratti dominata dai padroni di casa, capaci di buttare via tutto con uno stupido errore.

L’avventura di Rossi pare essere finalmente giunta al capolinea: con il patron Saputo presente allo stadio è giustamente ipotizzabile pensare ad un esonero immediato del Mister. Non sembra possibile continuare con questo presunto gioco che non porta nè risultati nè prestazioni ( se non per certi tratti di partita). Tutti noi quindi ci auguriamo di svegliarci domattina leggendo sui quotidiani sportivi il nome del nuovo allenatore rossoblu. Se così non sarà bisognerà, purtroppo, prepararsi al peggio.

Fai la scelta giusta Joey, Bologna e il Bologna non si meritano questa posizione in classifica…

Giacomo Guizzardi nasce a Bologna il 14/03/1997. Dopo la trafila di scuole dell’obbligo sceglie il Liceo Da Vinci di Casalecchio come scuola superiore, ed è qua che sviluppa un grande interesse nei confronti del giornalismo e del mondo radiofonico, tanto da voler diventare telecronista per partite di calcio. Al Liceo ha la possibilità, sia grazie alla web radio d’istituto (della quale è tutt’ora uno dei redattori), sia grazie a Politicamente Scorretto,di intervistare personaggi illustri quali Francesca Prestia, Nadia Cinti ma, soprattutto, lo straordinario Don Luigi Ciotti. Ha inoltre collaborato con Radio Città Fujiko nel merito di uno stage scuola-lavoro, durante il quale ha prodotto un format dal nome “Generation Y”, che indaga il mondo dei giovani nati tra il ’90 e il 2000, del quale sono state fatte 3 puntate.

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