Dopo le vittorie di tutte le dirette concorrenti, la Virtus si presentava alla palla due del posticipo del lunedì sera da fanalino di coda solitario e, ancora una volta, priva di capitan Allan Ray. A rendere il tutto ancora più desolante, il fatto che l’avversario di turno fosse la Dinamo Sassari, squadra ben più attrezzata poiché costruita per occupare i posti più vertiginosi della classifica.
Partono bene le V-nere (15-8), salvo poi contrarsi come comprensibile per chi è reduce da 5 k.o. di fila. Quando Sacchetti esplora la panchina, i felsinei soffrono: parzialone sardo servito e prima sirena che tuona sul 18-20 ospite.
La gastrite bianco-nera non cessa, Sassari tenta la fuga, ma la Virtus digrigna i denti e rimane aggrappata con tutte le sue forze alla linea di galleggiamento: al 20’ è 41-37.
Riprendono le danze e il copione si ripete: la buona volontà di certo non manca agli uomini di Valli, ma confusione, amnesie offensive e mani tremanti regnano sovrane. Gli ospiti, affidandosi più a fiammate estemporanee che a un ferreo ordine tattico di stampo popovichano, fanno ciò che più manca all’avversario: buttarla dentro, con costanza, da oltre l’arco per poi allungare. Quando ne mancano 10 alla fine è 58-65 Dinamo.
Rabbia e orgoglio guidano la generosa rimonta felsinea: si toccherebbe anche la parità, ma ad interrompere i sogni di gloria locali è il quinto di Pittman quando ancora mancano quattro giri di lancette al triplice fischio calcistico.
Gaddy, con un gioco da tre punti, rianima una sconsolata Unipol Arena. A spiccioli dal gong, lo stesso Abdul recupera, in solido con Fontecchio, una palla di peso specifico elevatissimo che manderà in lunetta Williams per calare definitivamente la serranda. Ancora una volta manca il killer-instinct: dentro uno, fuori l’altro (76-74). Haynes sfrutta a dovere l’ultima fiche del match “rapinando” un fallo di Mazzola quasi allo scadere e facendo percorso netto dalla lunetta. Supplementare.
Per motivazioni non dimostrabili da legge fisica alcuna, una V-nera ridotta all’osso trova energie nuove e quadra vincente con il prolungarsi dell’agonia. Eyenga, nervoso, si lascia scappare qualche parolona di troppo nei confronti della terna arbitrale, rimediando doppio tecnico ed espulsione e consegnando, di fatto, quattro liberi a Gaddy (89-80). Vedendo la vittoria lì ad un passo, la Virtus si spaventa, perde la testa e regala un parziale di mcgradyiana memoria a Sassari (7-0 in poco più di un minuto). Si sfiora la psicosi sulle tribune: sarebbe davvero troppo.
Williams si appropria indebitamente dell’ultimo possesso, salvo poi scaricare le responsabilità a Vitali a 2’’ dallo scadere dei 24’’. Il prodotto del vivaio bianconero scaglia nella troposfera il macigno che gli capita tra le mani. La palla gira, l’Unipol Arena trattiene il fiato, poi l’oggetto sferico si insacca e sono solo urla liberatorie. Finisce 92-87. Sospiro di sollievo: è tutto alle spalle.
Menzione d’onore, oltre che per l’eroe di giornata Vitali, anche per il sassarese David Logan, autore di 33 punti, e per Rod Odom, che si accontenta di 24.
Vittoria che ha il sapore di una medicina scaccia-crisi. Nonostante ciò, la società ha annunciato ufficialmente l’acquisto di Courtney Fells che, nei piani tecnico-tattici, dovrebbe portare esperienza e peso offensivo alla causa bianconera. Sistemati tutti i cavilli burocratici, verrà poi rescisso il contratto di Pendarvis Williams: addio indolore, dicono le statistiche.
OBIETTIVO LAVORO BOLOGNA- BANCO DI SARDEGNA SASSARI 92-87 dts(18-20; 37-41; 58-65; 76-76)
BOLOGNA: Pittman 16, Vitali 8, Cuccarolo 2, Gaddy 17, Williams 7, Fontecchio 8, Mazzola 10, Oxilia Odom 24, Fabiani e Ranocchi NE. All. Valli
SASSARI: Haynes 10, Petway, Logn 33, Formanti, Devecchi, Alexander 15, D’Ercole, Marconato, B. Sacchetti 14, Stipcevic 8, Eyenga 6, Varnado 1. All. R. Sacchetti