La Fortitudo si presentava in terra recanatese con un desolante 0 alla voce vittorie esterne. Onde evitare nuove “figure da turista”, alla vigilia del match, coach Boniciolli aveva provocatoriamente inserito nel depliant di presentazione tecnica alla partita preparato pei i suoi giocatori due pagine di informazioni storico-culturali sulla terra dell’illustre Giacomo Leopardi. Sarebbe davvero interessante avere una resoconto tecnico-tattico della gara composto poeta, ma non risulterebbe consono scomodare il suo genio per passatempi così poco stimolanti a livello intellettuale. Bando alla letteratura e spazio alla cruda cronaca, allora.
Erudita dalle precedenti esperienze infelici lontano da Piazza Azzarita, la Effe esordisce in terra marchigiana con una inaspettata conversione al bel gioco. Un Montano che mette il turbo sin da principio e un livello di gioco locale oscillante tra il vago e l’indefinito permettono ai bianco-blù di chiudere il primo quarto sul +6 (12-18).
Seconda frazione segnata da un repentino passaggio dal bello al vero: caterva di perse ospite e parziale recanatese di 5-0 (17-18) con Traini, di ritorno in terra marchigiana dopo la sfortunata esperienza alle pendici del Vesuvio della passata stagione, che spreca il libero del pari. Seguono minuti eterni di profondissima quiete offensiva: il ferro maligno rifiuta tutte le conclusioni felsinee, ma i giallo-blu non ne approfittano. Alla lunga, il titanismo difensivo bianco-blu porta ad un risorgimento delle facoltà poetiche anche nell’altra metà campo: Daniel e Montano cominciano a “tikitakare” ai danni di una Recanati semi-inerme portando la Fortitudo a scollinare la doppia cifra di vantaggio (22-33). Li aiuta Pierini che, sgomitando sul naso di Italiano, rimedia antisportivo e conseguente percorso netto ai liberi della parte lesa. Tocca poi a Sorrentino insaccare l’idillio finale che inchioda il punteggio sul 24-37 del giro di boa.
Ripresa delle operazioni scoppiettante con due fuochi d’artificio lanciati da Daniel e Raucci da oltre i 6,75 che terminano la loro corsa in fondo al sacco. Ma piacer è figlio d’affanno: contro-break locale che obbliga gli ospiti a time-out curativo. La medicina non comporta gli effetti sperati e i marchigiani rientrano sino al -7 (39-46) che chiude il quarto. Il mal di trasferta fortitudino, di riffa o di raffa, si palesa anche stavolta: Boniciolli torna a fare i conti con l’arido vero.
Ultimi dieci giri di lancetta. Tripla di Sorrentino seguita da jumper dalla media di Carraretto ad evitare che il “tedium-vitae” contagi anche il coach triestino (42-51). I giallo-blu non demordono, però, e con un colpo di reni mettono il muso avanti (53-52). Comincia, dunque, una battaglia di nervi fatta di botta e risposta continui. Recanati finisce anzitempo la benzina fino ad accasciarsi sul mattone da tre punti scagliato da Montano a 37’’. Daniel mette la sicura col libero del +6 (57-63). Il resto lo fa Lawers con uno sfondamento a spiccioli dai saluti finali.
Prima vittoria, a dir poco liberatoria, in trasferta per la Fortitudo che aggancia così il settimo posto in compagnia di Ravenna. Dopo l’ennesimo knock-out rimediato nelle battute conclusive del match, Recanati naufraga dolcemente (si fa per dire) in quart’ultima posizione. Forse un po’ di sfiga in meno non guasterebbe, disse il buon Jack.
RECANATI-FORTITUDO ETERNEDILE 57-63 (12-18; 24-37; 39-46; 57-63)
RECANATI: Pierini 19, Traini 4, Bonessio, Lawson 13, Sollazzo 8, Braida, Forte, Lauwers 9, Nwokoye, Procacci 4, Amorese, Maspero. All. Zanchi
BOLOGNA: Daniel 11, Montano 27, Sorrentino 13, Italiano 5, Raucci 5, Errera, Quaglia, Candi, Iannilli, Campogrande, Carraretto 2. All. Boniciolli