9813 sono i chilometri che separano Italia da Costarica. Se sono tanti ora direi che lo erano altrettanto negli anni ’40 del secolo scorso, anni in cui non tutti potevano fare viaggi così lunghi.
Eppure il giovane Carlos li affrontò quei chilometri, per studiare medicina in una delle più antiche università del mondo. Carlos Collado infatti si laurea nel 1944 presso l’ateneo bolognese. Dopo però, invece di fuggire dalla guerra, decide di rimanere per combattere contro i nazifascisti.
Così un giovane medico costaricense entra a far parte di una brigata partigiana (la Bolero) che era composta da italiani ma anche sovietici, viene da pensare a come riuscissero anche solo a capirsi, in quel guazzabuglio di lingue e provenienze! Evidentemente trovarono un modo perché la brigata ingrossò le sue file e diede filo da torcere ai nazifascisti. Ma la reazione non tardò ad arrivare..
Durante la battaglia di Rasiglio, una collina sopra Sasso Marconi, Collado ed altri furono catturati e poi barbaramente trucidati nel terribile episodio dell’eccidio del cavalcavia di Casalecchio di Reno.
La strada che porta il suo nome a Casalecchio è una piccola stradina pedonale stretta tra la Porrettana e il canale fluviale del Reno.