Una passeggiata “storica” in Cirenaica

Oggi alle 16 (in replica) parliamo di Cirenaica, un rione popolare di Bologna in cui è presente una via dedicata alla memoria di Mario Musolesi detto Lupo, protagonista della nostra puntata.

Ci è piaciuto molto perderci per il rione, intervistando la gente per strada. Abbiamo conosciuto gli abitanti, notando un certo orgoglio rispetto alla storia del quartiere.

La Cirenaica infatti è il quartiere di Guccini, che a via Paolo Fabbri ha dedicato una sua celebre canzone.

Ma non è solo questo. Scavando nel passato possiamo arrivare fino alla civiltà villanoviana, i cui resti furono ritrovati al momento dell’edificazione del rione.

Anche l’edificazione del quartiere ci ha fatto scoprire una storia significativa, quella della Cooperativa Risanamento che si occupò della costruzione della Cirenaica.

La Cooperativa Risanamento ebbe tra i suoi soci personaggi del calibro di Quirico Filopanti e Giosuè Carducci.

Uno dei suoi presidenti fu Francesco Zanardi, lo storico sindaco del pane, primo socialista a sedere sullo scranno più alto di Palazzo d’Accursio. A lui si deve la ricostruzione del quartiere, dopo le distruzioni della Seconda Guerra Mondiale.

Anche durante la guerra il rione ebbe una notevole importanza, una palazzina su quella che allora si chiamava via Bengasi (oggi via Bentivogli) ospitò infatti il CUMER, ovvero il Comando Unico Militare Emilia Romagna, braccio armato del CLN.

Vi abbiamo incuriosito? Allora ascoltateci oggi se volete saperne di più, per scoprire le tantissime storie racchiuse nelle vie del rione, ovviamente partendo da Via Musolesi.

Per tutti sono Meso, all’anagrafe Manuel Mesoraca e se preferite anche solo Manuel. Faccio parte della redazione ma prima ancora sono tesserato ANPI, sezione di Marzabotto. Quindi mi occupo di Resistenza, più precisamente di luoghi e storie legati ad essa. Qualcuno diceva che la storia è maestra di vita ma purtroppo fatica ad avere scolari, noi nel nostro piccolo, speriamo di contribuire a mantenere viva la memoria. Non come sterile esercizio di date, nomi e morti ma come qualcosa che ci serva, anche per interpretare meglio questi anni difficili.

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