#RFAstory: la storia di Irma Bandiera raccontata da Frequenze Partigiane

Gli articoli, le interviste, le puntate e gli approfondimenti ripescati dai nostri archivi e che dal 2009 ad oggi hanno fatto la storia di Radio Frequenza Appennino! Questa settimana in occasione della sua nascita (8 Aprile 1915) ricordiamo una grande partigiana bolognese.

“Quando Irma Bandiera venne alla luce, il suo babbo partiva per la guerra. E la mamma piangeva, perchè rimaneva sola, con due bambini piccoli, e l’ultima appena nata. Nel suo dolore si compiaceva, povera mamma, che Irma fosse una bambina. “Tu almeno non andrai in guerra” diceva, guardandola nella culla dove il padre soldato non l’aveva ancora vista.” (ricordo di Irma Bandiera, di Renata Viganò)

La storia di Irma Bandiera raccontata da Frequenze Partigiane

Irma, bella come la Resistenza, forte come solo una donna può esserlo e sfortunata come la sorte che se la portò via.

Strana davvero la sorte di Irma Bandiera, di famiglia “buona” come si sarebbe detto un tempo. Eppure tra la via buona degli agi familiari e quella dura della Resistenza lei scelse quest’ultima. Divenne una partigiana combattente (staffetta è riduttivo) della Settima Gap di Bologna e come tale fu arrestata il 7 agosto 1944.

La terribile banda di Tartarotti, denominata Compagnia Autonoma Speciale, la sottopose a incredibili torture per costringerla a fare i nomi dei suoi compagni ma lei non parlò. Anche questa volta Irma poteva scegliere la strada semplice, dire quel che i fascisti chiedevano e far finire quell’incubo immediatamente. E invece no!

Irma non parlò e così il suo corpo sfigurato dalle torture fu ritrovato dalle parti del Meloncello, i fascisti lo lasciarono per un’intera giornata in mezzo alla strada, come monito per chiunque volesse seguirne l’esempio.

La verità è che l’esempio di Irma era la dimostrazione del fallimento dei fascisti. Nonostante pensassero con la cattura della partigiana di avere la Settima Gap in pugno Irma non aveva parlato e Tartarotti si ritrovava con un nulla di fatto.

Potete riascoltare la puntata QUI oppure su Spotify:

Per tutti sono Meso, all’anagrafe Manuel Mesoraca e se preferite anche solo Manuel. Faccio parte della redazione ma prima ancora sono tesserato ANPI, sezione di Marzabotto. Quindi mi occupo di Resistenza, più precisamente di luoghi e storie legati ad essa. Qualcuno diceva che la storia è maestra di vita ma purtroppo fatica ad avere scolari, noi nel nostro piccolo, speriamo di contribuire a mantenere viva la memoria. Non come sterile esercizio di date, nomi e morti ma come qualcosa che ci serva, anche per interpretare meglio questi anni difficili.

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