In occasione della 43° puntata del nostro programma, i ragazzi di Trance Mission hanno intervistato una leggenda della musica elettronica italiana, un degno rappresentante della Techno Trance.
A Trance Mission arriva Dj Panda, il creatore di brani che dopo 20 anni continuano a farci ballare come “It’s a Dream” o “Dreaming of Fantasy”; questa è l’intervista telefonica andata in onda il 22 Novembre 2016 a Trance Mission.
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– Dj Panda, sei certamente un protagonista della scena Techno/Progressive degli anni ’90, come è iniziato il tuo percorso musicale ?
Il mio percorso è abbastanza lungo, partiamo dalla metà degli anni 80 quando ai tempi delle scuole medie il pomeriggio dopo le lezioni in classe, al posto di mettermi li a fare i compiti, il sottoscritto prendeva la prima radio portatile e la ascoltava.
Ascoltando la radio a undici anni potete capire bene che c’è qualcosa che esce che mi attrae, mi piace, si chiama musica, e questa musica piano piano è entrata dentro di me, parliamo di quella che era la musica funky dance degli anni 80 che ha cominciato ad interessarmi, da li piano piano ho preso la strada della musica elettronica perchè alla fine di quel decennio c’è stata la trasformazione della musica dance, dalla primordiale musica techno con il disco che diede il “la”, “Pump up the Volume” dei M.A.R.R.S., che è stato il precursore della musica elettronica di massa.
Hai iniziato come DJ giovanissimo e sei passato alla produzione nel 1992, come mai hai scelto di dedicarti all’emergente Techno ?
Perchè era il suono che stava arrivando da ogni parte del mondo, dall’inghilterra, dal Belgio, dalla Germania stessa;
Vi confesso una verità, nei primi anni ’90 la Techno non era tutta dalla Germania, come si pensa, in realtà arrivava tutto dal Belgio , e son stati loro forse i pioneri della più accanita musica Techno acida.
Oltre a questo c’era anche la techno da Detroit che si formava alla fine degli anni 80, quindi ci sono tantssime diramazioni, da cui nasce poi la Techno di massa nei primi anni ’90, in cui si aggiunsero qualche anno dopo (intorno al 92-93) le sonorità Trance, regalando al mercato europeo tanta musica di questo genere, che in Italia scoppiò come “Progressive” nel 94-96.
In Europa il vero momento della Trance è stato nel 2000/2005, quando finalmente si aveva un vero sound da Club Techno/Trance che in Italia però non arrivò mai.
Parliamo del tuo primo brano che hai scelto per la nostra intervista, “It’s a Dream” del 1994 (che è una delle nostre tracce preferite di sempre) , Dicci qualche curiosità su questa traccia mostruosa che tutt’ora è conosciuta in tutto l’ambiente dance.
La curiosità particolare di “It’s A Dream” è che quando uscì quel brano fu qualcosa di destabilizzante perchè era un qualcosa di molto potente e il pubblico non sapeva bene dove collocarlo, nel senso, era un disco solamente Club o poteva essere un disco da classifica/radio ?
In realtà poteva esserlo entrambi anche se era abbastanza una traccia pioniera per quel periodo, ed entrò in alcune classifiche dedicate ai Club, e fece ottimi risultati; ad oggi è diventato il più importante in assoluto dei brani che ho prodotto, proprio perchè i tempi oggi sono più che maturi ed è molto facile assimilare un brano di questo genere, mentre invece quando uscì per il pubblico era ancora presto per una traccia del genere.
Dovete sapere che quando si andava negli studi discografici a produrre, e non in cameretta davanti a un Pc portatile, esistevano macchine analogiche di pesi che andavano dai 10kg ai 50kg, e proprio nello studio dove registravo “It’s A Dream” arrivò in comodato d’uso un compressore, che fece si di avere la Grancassa di questo pezzo, non tutte le Grancasse in quel periodo avevano una potenza tale e questo fece (e fa tutt’ora) la differenza.
Andiamo un attimo a scoprire i tuoi segreti musicali (se possibile ovviamente), quando hai iniziato a produrre quali erano i tuoi idoli musicali, le tue fonti d’ispirazione ?
Qua nasce l’inghippo, fondamentalmente io non avevo un riferimento, non potevo dire “mi piacciono questi o quelli o quegli altri”, a me la musica, oggi come allora, piace a 360° e mi riesce difficile dire “no quella li non è musica che fa per me” , magari non la potrei proporre ma l’ascolto volentieri, se mi fai sentire il brano nuovo dei “Red Hot Chili Peppers”, nonostante non c’entri niente con la musica Techno Trance, io l’ascolto, non faccio distinzione, quindi non c’è stato per me una cosa a cui mi sono collegato.
C’è però da dire una verità che sanno in pochi, quando feci il mio primissimo disco “On High” del 1992, l’ispirazione per creare le prime melodie Trance, la trovai, so che può far scappar da ridere, andando ad ascoltare archi, violini, violoncelli ecc.. Per la Trance hai bisogno di ascoltare questi strumenti, da lì poi nascevano le mie melodie.
Gli anni ’90 sono stati un epoca molto prolifica che rimarrà nella memoria di tutti per la sua varietà di generi, soprattutto per la Techno, la Trance e la Progressive, cosa c’era di più in quegli anni che oggi manca ?
C’era prima di tutto la voglia di sperimentare, soprattutto da parte di noi italiani, eravamo veramente un passo oltre a tutti gli altri ; è inutile dir di no , la verità dei fatti ci premia con dei Mauro Picotto, Robert Miles ecc..
Noi italiani negli anni 90 eravamo i pionieri ed esportatori della musica Progressive in tutto il mondo, eravamo i più forti in assoluto, tutto questo fino all’arrivo delle potenze del mondo discografico, che purtroppo hanno pilotato tutto quello che c’è stato dopo.
Mi dispiace doverlo dire in maniera rude ma quando si parla di Pioneer abbiamo già detto abbastanza, quando un ragazzino di diciotto anni viene da me e mi dice “Oooh io c’ho la consolle della Pioneer” io ti do una botta sulle spalle e ti dico “complimenti ad avere anche tu contribuito ad arricchire delle multinazionali” che continuano a fare i loro porci comodi e decidere loro del mercato musicale nel mondo.
Il prossimo brano è “Dreaming of Fantasy” dell’anno successivo a It’s A Dream, Presentacelo pure.
Ha una grandissima particolarità, quando feci Dreaming of Fantasy, creai il “Follow up” del successo precedente (quindi sulla falsa linea di quello che feci proponendo qualcosa di leggermente diverso ma che comunque si capisse che era un prodotto di Dj Panda)
Ritrovai la melodia, ritrovai il giro di piano, ritrovai le similitudini ma cambiai completamente la dinamica del suono perchè Dj Panda nel 1994/95 pensò bene di sperimentare per la prima volta un Mixer Digitale, cosa che nessuno aveva ancora fatto, lasciai l’analogico e fecimo il mix tutto su digitale , se si ascolta bene il brano si capisce che c’è un suono che assomiglia molto più ai suoni di oggi che non a quelli di allora, da un lato fu apprezzato perché era innovativo, ma dall altro suonava troppo prematuro.
Avevamo lasciato l’analogico troppo presto , questi erano i primi esperimenti del digitale.
Oltre alla produzione negli anni hai avviato altri progetti paralleli, soprattutto nel campo del djing nella musica Trance ecc.. , Dove ti sei spinto a suonare per portare avanti la tua musica ?
Per assurdo dovete pensare che siamo stati quelli che dal nord sono arrivati fino al Sud, a metà degli anni 90 abbiamo avuto la fortuna di lavorare in Puglia, in Sicilia ecc…
Siamo riusciti ad arrivare fin laggiù 20 anni fa, oggi purtroppo è una zona off limits, ad esempio nella zona della Campania esiste solo la musica house, il nostro genere li non arriverà mai, sono affezionati a questo genere che è entrato per primo nelle loro orecchie.
Comunque la musica di Dj Panda l’abbiamo spinta fino al nord Europa, in brasile, in giappone ecc…, in luoghi dove abbiamo venduto compilation fino a 2 milioni di copie, dove, nel 1996, vendere 2 milioni di copie fisiche, e non in download come oggi, è una bella soddisfazione.
Una serata/evento che ricorderai per sempre.
La mia prima volta alla Love Parade nel 1999, fu una cosa che non mi dimenticherò mai ed è ancora una cosa che sogno una volta si e una no di notte.
Parliamo di 1 milione 800 mila persone tutte in una volta.
Se dovessi scegliere, cosa sceglieresti tra DJ o Produttore?
Il mio carattere è uno di quelli che ha bisogno di stare in mezzo alle persone, mi piace stare tra la gente non in maniera virtuale tramite social o cose di questo genere, sicuramente fare il dj dentro i locali o ai festival avendo modo di parlare con le persone, mi ha dato tanto, mi da ancora tanto oggi, anche se le cose son cambiate molto ma è quello che mi aiuta ad andare avanti.
Chiudersi in uno studio a produrre fa si che tu che sei dentro una scatola e non puoi interagire con il mondo esterno.
Terzo e ultimo brano che ci proponi per la nostra intervista, “My Dimension”del 1996, dicci pure come è uscita.
È stato il disco più travolgente in assoluto per la storia di Dj Panda e quello che è entrato nelle classifiche praticamente di tutta europa e in tante parti del Mondo, quello che è stato il 63° dei 100 brani più venduti in europa, in pratica io ero in classifica con George Michael, Michael Jackson con questi nomini da niente, e al 63° posto usciva un nome con scitto Dj Panda – My Dimension, parliamo di altri tempi e altre realtà.
Al momento fai un sacco di serate proponendo la tua Techno / Progressive ecc.. parlacene.
Imminente è l’arrivo del capodanno, il 31/12/2016 in fiera a Bologna c’è Genesi : praticamente sarà la creazione di qualcosa che a Bologna non c’è mai stato, e diciamo anche il tutta Italia.
Sarà una festa composta da 5 padiglioni con 5 situazioni completamente una diverse dalle altre: ci sarà la nostra situazione che si chiamerà Memory .
Il Memory porterà degli ospiti internazionali molto importanti, posso già accennare che in consolle con me ci sarà il mio socio Ricci con cui sto lavorando negli ultimi anni, ci sarà Marusha , Jam & Spoon, ci sarà Saccoman, i Sensoria e tanti altri, diciamo che per quello che riguarda la nostra sala è qualcosa di imponente, per quello che riguarda la sala Techno ci sarà un ospite da niente che sarà Speedy J, quello di “Pullover”
Ora la domanda fatidica, come vedi il futuro della musica Techno / Trance, o meglio, come vedi il futuro della musica di adesso ?
Non lo vedo.
E’ un pò come dove sono io che c’è un pò di nebbia, non lo vedo, sinceramente faccio fatica a dirvelo come vedo il futuro della nostra musica.
La nostra musica in questo momento è come il nostro pianeta, è in una fase di stand-by, dovrà prendere una direzione per forza, come si dice spesso “così non può andare avanti” per il mondo in generale, uguale è per il mondo della musica.
Se si potesse tornare indietro e riportare il mercato in mano a dei veri discografici, e, togliendo il tutto dalle mani delle multinazionali e dai loro porci comodi ci sarebbe di sicuro una rinascita della musica.