Dall’Inferno all’Infinito con Monica Guerritore

Monica Guerritore

L’attrice romana protagonista di un intenso monologo al teatro di paglia.

Monica Guerritore, una tra le più grandi ed iconiche attrici nazionali, ha incantato il folto pubblico accorso ad ammirare la sua interpretazione, nello spettacolo “Dall’Inferno all’Infinito”, secondo appuntamento della rassegna culturale che, da ormai sette anni, si svolge all’interno della suggestiva area archeologica del comune di Marzabotto, antica Kainua. Nello spettacolo, vengono esplorate tutte le possibili sfaccettature dell’animo umano, in un continuo percorso alla ricerca di sé stessi e della propria identità, fra paura, sofferenza, amore e tentazione, poiché ciò che esiste oltre il baratro ci spaventa ma ci attrae irresistibilmente, al contempo.030A9519

Un monologo nel quale ad ogni parola viene regalata originale intensità ma un monologo fatto anche di fisicità e suggestione, allo scopo di creare quell’universo di magia ed assoluto, che coincide con il clima creato dal teatro di paglia, rendendolo un perfetto tramite per il varco ad un universo totalmente nuovo ed in continua evoluzione. I racconti portati in scena dalla Guerritore, avvolgono e coinvolgono, partendo dal “Mezzo di cammin di nostra vita” del Sommo Poeta, fino ad arrivare alla saggezza di Umberto Eco, attraversando le opere di Leopardi, Citati, Hillman, Pavese e Morante… artisti che hanno avuto il coraggio di scendere in quella parte perennemente nascosta del proprio io e ricercare la verità per raccontarla al prossimo. Un’interpretazione enfatizzata ancor di più dalla presenza costante di una colonna sonora accuratamente ricercata ed elaborata, in modo da accostarsi perfettamente ai testi proposti. Musiche talora dolci e talvolta decise, a sottolineare i mille contrasti e le contraddizioni della natura umana.

 

Grande soddisfazione da parte del direttore artistico Marco Montanari, sull’andamento di questa settima edizione di “Sere d’estate al parco archeologico”, che ha così commentato il successo del secondo incontro:

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Il teatro è in ogni luogo e dentro ciascuno di noi. Ma non è solamente il luogo in cui viene fatto ad influenzare la rappresentazione in maniera del tutto nuova, anche se lo spettacolo proposto è lo stesso. Le emozioni, le sensazioni, cambiano radicalmente, se il pubblico è più o meno disposto a recepirle ed anche in base allo stato d’animo dell’attore protagonista. Per quello che mi riguarda, la direzione artistica di questa rassegna, ha rappresentato il ritorno ad una passione per il teatro che non si è mai sopita nei cinque anni durante i quali ho deciso di concedermi una paura, dopo i venti e più alla direzione del teatro Duse di Bologna. E certamente, ritrovarmi con amici come Monica ed essere lì presente e poter nuovamente respirare il loro talento, è qualcosa che accresce interiormente e che mi risulta difficile da descrivere. Un piacere quasi totalizzante!

 

Giunta al giro di boa, la rassegna prosegue domenica 24 luglio, alle ore 21, con Lella Costa, protagonista dello spettacolo “Il pranzo di Babette”, tratto dal romanzo omonimo di Karen Blixen.

Nato come scrittore, mi piace spaziare in tutte le arti, dilettandomi tra giornalismo, speakeraggio, fotografia e promotore culturale. Mi ritengo un goffo, folle, romanticone.
Mi hanno anche definito “Lo scrittore dei sogni” e penso che sia una definizione azzeccata: i sogni e gli incubi sono il mio pane.
Collaboro con diversi portali giornalistici dell’Appennino, con web tv e reti locali del bolognese ed ho all’attivo cinque pubblicazioni fra romanzi ed antologie di racconti.

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