Le cronache bolognesi di questi giorni si interrogano sul gesto di Blu. Lo street artist ha infatti “cancellato” le sue opere presenti su diversi muri cittadini per protestare contro l’annunciato inserimento delle suddette opere nella mostra sulla street art organizzata da Fabio Roversi Monaco.
Abbiamo chiesto a Pino Cacucci ed Alessio Lega cosa ne pensassero del gesto di Blu.
Lo abbiamo chiesto a loro perché l’opera realizzata presso il centro sociale XM 24 era stata creata durante un’iniziativa a cui parteciparono anche Cacucci e Lega.
Non è un caso infatti se ora su quel triste muro grigio sia apparso un brano tratto proprio da un libro di Cacucci.
Lo scrittore si è detto solidale con lo street artist condividendo lo spirito dell’iniziativa volta a bloccare un tentativo di mercificazione di un’arte nata in strada proprio per restarci, in strada.
Il vero degrado -secondo Cacucci – è rappresentato dunque da quel pezzo di città che vorrebbe farci pagare un biglietto per opere di cui abbiamo sempre beneficiato in maniera assolutamente gratuita. Di più, quelle stesse opere erano un segno di protesta contro tentativi di sgombero di spazi sociali. Per Alessio Lega, infatti, il gesto di Blu è l’ennesimo capolavoro dell’artista. Il rammarico per l’inestimabile perdita artistica, secondo il cantautore, ci fa riflettere sul valore politico del gesto autodistruttivo di blu.
Al termine di questa chiacchierata non possiamo fare altro che chiederci: forse Bologna (soprattutto questa Bologna) non si merita altro che muri grigi?
La risposta la lasciamo a voi che state leggendo questo articolo, ma non possiamo fare a meno di registrare il paradosso della questione arte/degrado. Gli stessi attivisti dei centri sociali che hanno aiutato Blu a ridipingere i muri sono stati denunciati per imbrattamento.