Non ci siamo. Proprio per nulla. E’ forse finalmente giunto il momento di salutare Delio Rossi, all’ottava sconfitta in 9 partite? Questa scelta la dovrà prendere il presidente Saputo, che a breve tornerà in Italia.
In un grigio e fresco mezzogiorno di ottobre il Bologna, accolto dai suoi tifosi con una bella coreografia, si trova ad affrontare il Palermo, squadra che non naviga, così come i felsinei, in acque molto tranquille, con Iachini a rischio esonero. Delio Rossi schiera i suoi con un 4-3-3 ad assetto variabile, con rizzo che spesso si allarga sulla fascia andando a fare il terzo dietro le spalle di Destro, assieme a Mounier e Brienza; Taider e Diawara si dividono il centrocampo mentre in difesa viene schierata a sorpresa la coppia Oikonomou-Gastaldello; Ferrari, recuperato da un fastidio muscolare, si prende la fascia di competenza. Il Bologna parte decisamente meglio rispetto ai rosanero, con Taider che, nei primi 4 minuti, va al tiro ben due volte, sbagliando però mira. Dopo l’algerino tocca a Destro mettersi in mostra: perfetto passaggio di Brienza, ottimo stop della punta, finta sul difensore ma, al più bello, il giovane attaccante si allunga la palla, permettendo a Sorrentino di agguantare la sfera. Il Palermo in questa fase non vede palla, e quindi il Bologna prova ad approfittarne, prima con Mounier che, a tu per tu con Sorrentino dopo due passaggi nello stretto con Brienza e Destro, non riesce a colpire la sfera, venendo anticipato dal numero 1 rosanero. Purtroppo il gioco del calcio non lascia scampo e il Palermo, al primo tiro della partita, passa avanti al 28′: scambio stretto tra Lazaar e Hiljemark, pallone in mezzo e Vazquez, dopo aver fatta sua la sfera, salta due difensori e batte Mirante con un facile esterno. Primo gol in campionato per il “Mudo”, che dedica il gol alla madre. Il Palermo prende coraggio e va vicino al gol dello 0-2 con il più temuto degli ex, Gilardino, che scheggia la traversa con un preciso colpo di testa. Il Bologna da questo momento si spegne, lasciando il pallino del gioco al Palermo: tanti, tantissimi i palloni sbagliati sia da Taider che da Brienza, che permettono agli ospiti di sfiorare il gol sempre grazie a Gilardino, con Masina bravissimo a salvare tutto.
Nel secondo tempo Sorrentino si esalta, e ripete le parate già viste nel primo tempo: prima su un destro da lontano di Rizzo, poi, incolpevole, lascia scorrere a lato un pericoloso colpo di testa di Destro che, tutto solo, non riesce a trovare il pareggio. Infine sale di nuovo in cattedra il portiere, da applausi la sua parata su Mounier che ci aveva provato da calcio di punizione. Infine, come una ciliegina sulla torta, chiude tutto su Mancosu, fischiatissimo al suo ingresso per Mounier, che non riesce a trovare lo specchio della porta, e poi salva tutto su Donsah, entrato a metà secondo tempo per un evanescente Taider, abile ad entrare palla al piede in area. C’è anche spazio per una nuova occasione per il Palermo con Gilardino che, servito dall’ottimo Vazquez, spara a botta sicura in porta, con Gastaldello che, con un intervento provvidenziale, salva il salvabile, prendendo gli applausi di tutto il Dall’Ara. A pochi secondi dalla fine Brienza, non in gran forma nonostante un ottimo avvio, colpisce male il pallone dopo averlo ricevuto da Mancosu, vanificando l’ultima opportunità di pareggio.
Una partita giocata davvero in malo modo dai felsinei, senza una simil-idea di gioco, con tanti passaggi sbagliati e poca grinta nei contrasti dopo aver subito il gol. Davvero poche le buone notizie: ottima prestazione del giovane Ferrari, sostituito da Falco per dare più peso all’attacco, buone le prove di Diawara, sempre più leader del centrocampo, e di Donsah che, in soltanto mezz’ora, ha fatto intravedere le sue enormi potenzialità. Male, malissimo Taider e Rizzo, incapaci di dar continuità al bell’avvio di gara.
Rossi ora rischia seriamente e giustamente di essere esonerato perché non è possibile che, con una rosa di un certo valore (perché il Bologna ha comunque un ottimo organico), non si riesca a dare un’idea di gioco, affidando spesso le azioni offensive al caso. Il Bologna si trova, per certi versi giustamente, sempre più solo all’ultimo posto. I candidati per prendere il suo posto sono sempre gli stessi: Donadoni in primis, con Guidolin leggermente defilato. La novità dell’ultimo minuto è Inzaghi. “SuperPippo”, se chiamato in causa, riuscirà ad offrire al paziente popolo di Bologna ciò che più sta chiedendo a gran voce? Chi vivrà, vedrà, dicevano…