Basket: “A Bologna non si festeggia”

Non ci si giocherà una finale scudetto o una semifinale play-off. In campo non scenderanno Myers, Basile, Pittis e Bargnani. Sul tabellone non ci sarà più scritto “Benetton” e i colori sociali muteranno dallo storico bianco-verde. Pazienza, perche Treviso-Bologna è una sfida che regala sempre quel pizzico di sale in più, specie in un campionato ultimamente insipido come quello nostrano.
Risuonano le note della “Marsigliese” nel pre-partita. Purtroppo qualche benpensante, dal settore ospiti, non riesce proprio a trattenersi e decide di interrompere il minuto di silenzio con cori offensivi nei riguardi del pubblico avversario. Mancano gli aggettivi per descrivere simili episodi di simile bassezza. Solo tanta incazzatura, a ripensarci.

Parte in quarta la Fortitudo che, aizzata dalla bolgia che popola gli spalti del Paladozza, macina recuperi su recuperi: la zone-press arcigna degli uomini di Boniciolli manda ben presto in “banana dura” una De Longhi che spesse volte fatica a superare la metà campo in tempo utile. Daniel e Italiano prima, Carraretto poi sembrano rebus insolvibili per gli ospiti: i felsinei proseguono a tappe spedite la loro avanzata sino al 32-19 che chiude il quarto d’esordio. Un sogno.
Come auspicato dai bookmaker, Treviso riordina le idee e rientra in orbita. La Fortitudo ha il merito di reggere l’onda d’urto veneta, preservando sempre un margine rassicurante da chi insegue. Qualche extra-possesso di troppo e la malizia nel gestire i finali propria degli organici costruire per ambire a lidi più ameni fanno si che, con lo scorrere della clessidra, l’inerzia del match si sposti verso nord: Candi, poco lungimirante, concede due liberi omaggio a Moretti quando il cronometro segna spiccioli dalla campanella dell’intervallo. Il figlio del grande (ma cosa dico, grandissimo) “Paolino” ha gioia a metà, abbastanza per impattare il 48-41 che consegna gli atleti agli spogliatoi.
Nel terzo quarto, consuetudine, la Effe si smarrisce come Ulisse nell’Egeo: Treviso chiude il canestro col lucchetto, di là Powell domina dentro e fuori dall’arco, mentre Corbett si risveglia dalla pennica post-pranzo cominciando ad insaccare da ogni dove. Gli ospiti, sfruttando talento e rotazioni lunghe, rivoltano la gara come fosse un calzino: il contro-break taglia gambe cessa sul 57-65 che archivia la terza frazione.
E’ fatta. Così doveva andare, del resto. “Eh ma si sapeva” bisbigliano dagli spalti. E invece no: inaspettato calo di zuccheri trevigiano produce repentina perdita della trebisonda. In un batter d’occhio Italiano “occhialeggia” sotto la Fossa la tripla del sorpasso (68-65). Rottura prolungata per gli uomini di Pillastrini: si tocca anche la doppia cifra di svantaggio (79-68 a 4’), ma Rinaldi, stoico, non si arrende e fa parziale da solo riportando i suoi vicino vicino. Boniciolli ferma tutti. Il Paladozza trema, poi, grazie ad un Sorrentino impeccabile (alla fine sfonderà il ventello), placa i suoi turbamenti. Tra una cosa e l’altra finisce 85-78: il pubblico, festante a dir poco, si alza in piedi per congedarsi (poco elegantemente, a dire il vero) dall’ospite sconfitto e, rievocando un coro amarcord dei tempi d’oro, gli ricorda che “a Bologna non si festeggia”.
Il bacio alla petrosa Itaca, questa volta, ha un sapore più speciale rispetto alle puntate precedenti.

Forse l’ultimo successo casalingo non curerà la colite di Boniciolli dovuta “all’incazzatura post Matera”, ma sicuramente abbellisce una classifica altrimenti deficitaria. Lo scontro, come sempre dal sapore epico, riporta inevitabilmente la memoria alle sfide scudetto di qualche lustro fa.
Per ciò che riguarda il presente, invece, Treviso e Bologna, davanti a 5 mila paganti, regalano al basket italiano uno spettacolo che pare ormai merce sempre più rara in un sistema fiacco e in costante parabola discendente. Si toccano sempre le stesse corde, ahinoi. “Ahivoi” per chi, come fortunatamente chi vi scrive, l’Odissea felsinea l’ha vista in diretta.

ETERNEDILE BOLOGNA – DE’ LONGHI TREVISO 85-78 (31-19,48-41,57-65)
BOLOGNA: Daniel 13, Quaglia, Candi 2, Zani, Iannilli, Campogrande, Montano 11, Sorrentino 21, Raucci 2, Carraretto 16, Flowers, Italiano 20. All. Boniciolli
TREVISO: Corbett 23, Moretti 4, De Zardo, Malbasa, Fabi 2, Busetto, Fantinelli 7, Powell 18, Rinaldi 9, Negri 11, Ancellotti 4. All. Pillastrini

Nato a Bologna il 19 agosto 1997. Frequento il Liceo linguistico presso l’istituto “Leonardo Da Vinci” di Casalecchio di Reno. Qui, grazie a Sara Carboni e al prof. Andrea Marchi, mi sono avvicinato all’ambiente radiofonico, realizzando esperienze anche per il Centro Giovanile “Blogos” di Casalecchio. Nel 2014, ho collaborato con Radio Città Fujiko. Nel 2015, oltre ad aver partecipato alla rassegna “Politicamente Scorretto”, ho svolto un apprendistato presso Radio Città del Capo. Da piccolo volevo fare l’astronauta o, in alternativa, il pilota di Moto GP. E ora eccomi qua.

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