Con un deca non si può andar via: Max Pezzali@Unipol Arena

Max Pezzali

Se avete letto il titolo di questo articolo canticchiando una vecchia canzone che magari avete anche continuato nella vostra testa con “non ci basta neanche in pizzeria”, allora siete nati alla fine degli anni ’80 come il sottoscritto.
Troppo piccolo allora per andare in un palazzetto, ho deciso con una quindicina di anni di ritardo che non avrei potuto farmi scappare un live degli 88..ehm…di Max Pezzali.

All’Unipol Arena giovedì non si è avuto il sold out (e forse nessuno se lo aspettava nemmeno), ma questo non ha influito sull’umore di un ottimo Max Pezzali, sempre lui, sempre con la sua voce, sempre con la sua faccia da cane bastonato (passatemi il paragone).
Salito con la decina di minuti di ritardo che non si nega a nessuno in un live, Max ha calpestato con la sua band un palcoscenico davvero ben costruito, con una scenografia illuminata da una “astronave” mobile sospesa e un videowall segnato dalla scritta MAX e con un gioco di luci e video davvero ben riuscito ed in grado di attingere ad un passato recente nei momenti giusti.

Questa la scaletta per una durata complessiva di due ore:

1. Come Bonnie & Clyde
2. È venerdì
3. Rotta X Casa di Dio
4. L’Universo tranne noi
5. Gli anni
6. La dura legge del gol
7. Col senno di poi
8. Sopravviverai
9. Sei fantastica
10. Sei un mito
11. Hanno ucciso l’uomo ragno
12. S’Inkazza (remix)
13. Non me la menare
14. Fallo tu
15. Come deve andare
16. Lo strano percorso
17. Sempre noi
18. Nella notte (remix)
19. Il mondo insieme a te
20. Una canzone d’amore
21. La regola dell’amico
22. Ti sento vivere
23. Come mai
24. Nessun rimpianto
25. Nord Sud Ovest Est
26. Tieni il tempo

27. Se tornerai / Nient’altro che noi / Io ci sarò / Eccoti (medley)
28. Niente di grave
29. Con un deca

Uno spettacolo davvero ben equilibrato, suonato veramente bene e con i grandi ed immancabili successi degli 883 ben miscelati alle secondo me più modeste hit (ma forse sono solo io che sono cresciuto) del Max Pezzali in carriera solista.
Ci ha fatto saltare, Max. Ci ha fatto cantare a squarciagola e ci ha fatto tornare 15enni per due ore.
Che diciamoci la verità: chi non vorrebbe tornare adolescente? E soprattutto chi non vorrebbe farlo con la colonna sonora degli anni ’90?
A guardarmi intorno sembra che siano molti a volerlo: non sono accerchiato da giovani adolescenti, ma sono in mezzo a qualche migliaio di ragazzi degli anni ’80 che come me erano li perché volevano sentire i vecchi 883.
E il vecchio Max gli ha fatto il regalo di viaggiare indietro nel tempo…vorrei dire “back to the future”, ma questa sarebbe un altro viaggio nel passato, e per questa settimana la chance a mia disposizione l’ho già avuta e sfruttata appieno.

 

Autore
Donato

Di lui si sa poco.
Dicono si aggiri per gli studi di RFA dal lontano 2009, e che sia possibile ancora oggi vederlo aggirarsi sui palchi durante gli eventi live. Qualcuno giura addirittura di averlo sentito parlare ad un microfono o di averlo visto mentre intervistava qualche torvo personaggio.
Noi sappiamo solo che si chiama Donato, e che a volte gli piace usare il pluralis maiestatis per parlare di se.

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