Calcio: Questo Bologna diverte, il Dall’Ara trasformato in un fortino – 22 set

9 punti conquistati dopo 5 partite: due vittorie contro due neopromosse ( rispettivamente contro Crotone e Cagliari ), una sconfitta contro una squadra uscita dal mercato estivo rinforzata nettamente e che punta alla qualificazione in Europa League (contro il Torino, anche se la prestazione va subito cancellata ed è necessario mai più provare sulla propria pelle una batosta del genere, almeno per quest’anno), una sconfitta contro una squadra che si gioca la vittoria del Torneo (contro il Napoli, anche se il Bologna in quell’occasione fu coraggioso e riuscì anche ad agguantare il pareggio prima della doppietta di Milik ) e, per finire, la vittoria di ieri contro una rivale che ha saputo mettere in difficoltà più d’una formazione grazie ad un gioco propositivo e a tattiche offensive e di possesso palla sulle quali la Sampdoria ha saputo lavorare bene, grazie all’intelligenza calcistica del suo allenatore, Marco Giampaolo. Già, ha sempre saputo giocare bene tranne ieri sera quando, fatta eccezion per la prima mezz’ora di gioco, è crollata sotto i colpi di un Bologna propositivo e bravo a lasciare a secco le fonti primarie di gioco dei doriani (vedesi Torreira). Ma rivediamo insieme le azioni salienti del match giocato ieri, con il fischio d’inizio e le ore di poco precedenti, hanno messo in tilt la città intera.

Donadoni, nonostante la sconfitta di sabato sera e i pochi giorni a disposizione per il completo recupero dei suoi, decide di non ricorrere ad un massiccio turnover, rispolverando Maietta e schierando Torosidis nel suo ruolo naturale, quello di terzino destro complice l’assenza per squalifica di Krafth. Il copione della prima mezz’ora di gioco è sostanzialmente questo: possesso palla prolungato della Samp, Bologna passivo ma mai realmente in pericolo e zero lampanti occasioni da gol per gli ospiti. Poi, però, si accendono anche i padroni di casa, stanchi di inseguire un pallone che i centrocampisti della Samp stavano facendo girare bene: dapprima Destro si rende pericoloso, ringraziando Torriera per la disattenzione difensiva, trovando di fronte a se un Viviano che risponde pronto, respingendo coi piedi; poco dopo sono Dzemaili e Krejci che provano a portare in vantaggio i rossoblù, senza successo. A questo punto, chiunque ami il pallone si dovrebbe alzare in piedi ed iniziare ad applaudire, se solo potesse leggere il futuro: recupero iniziato da poco, Krejci va via sulla sinistra ad un Pedro Pereira quasi mai in grado di arginare il ceco e mette in mezzo un pallone con su scritto Regalo: quel regalo è destinato a Simone Verdi che, al volo di destro, batte Viviano con un tiro che supera qualsiasi legge che regola il mondo fisico e calcistico; coordinazione allucinante, tiro potente e portiere dei blucerchiati che non può far altro che rimanere basito di fronte a cotanta bellezza pallonara, cotanta sublime ed incantevole bravura di uno che, da anni a questa parte, si è sempre sentito etichettare come eterna promessa. Un Bologna non sazio rientra dallo spogliatoio dopo l’intervallo con fame e voglia di raddoppiare, e così avviene: solito, manco a dirlo, Krejci che pennella un’altra volta, il destinatario è però Mattia Destro che ringrazia ed infila la Samp con un tocco capace di mandare in tilt Skriniar. Gol meritato per il bomber di Ascoli Piceno che, al momento dell’esultanza, mostra a tutti la maglia numero 83, quella di Antonio Mirante, per dimostrare tutta la vicinanza possibile al nostro portierone, ancora fermo ai box. La Samp comunque ci prova ma le cose iniziano ad andare terribilmente male quando Barreto, infastidito dalla supremazia tecnica di Nagy che nascondeva la palla a piacimento, rifila un calcione senza senso all’ungherese, meritandosi un cartellino rosso quando ancora manca una ventina di minuti al fischio finale. Intanto Donadoni, anche in considerazione delle tante partite ravvicinate, fa riposare Masina, Nagy e Krejci inserendo,nel corso del secondo tempo, rispettivamente Morleo, Pulgar e Di Francesco. Sono sostanzialmente due gli episodi da narrare in questo finale di partita: dapprima l’espulsione del neo entrato Di Francesco per un intervento sicuramente scomposto, ma che non va lontanamente a sfiorare la gamba dell’avversario; poi, a secondi dalla fine del match, la traversa colpita da Bruno Fernandes direttamente da calcio di punizione.

Altri 3 punti in cascina per una squadra che, paragonata, di questi tempi, a quella dell’anno scorso, sembra decisamente tutt’una altra cosa: età media bassa ma comunque presenza di giocatori d’esperienza che garantiscono prestazioni di livello (vedesi Dzemaili ieri). Domenica tocca all’Inter, a Milano, con la più grande speranza che questa corsa continui, se non coi risultati, sicuramente con le prestazioni.

 

 

Foto Corriere dello Sport

Giacomo Guizzardi nasce a Bologna il 14/03/1997. Dopo la trafila di scuole dell’obbligo sceglie il Liceo Da Vinci di Casalecchio come scuola superiore, ed è qua che sviluppa un grande interesse nei confronti del giornalismo e del mondo radiofonico, tanto da voler diventare telecronista per partite di calcio. Al Liceo ha la possibilità, sia grazie alla web radio d’istituto (della quale è tutt’ora uno dei redattori), sia grazie a Politicamente Scorretto,di intervistare personaggi illustri quali Francesca Prestia, Nadia Cinti ma, soprattutto, lo straordinario Don Luigi Ciotti. Ha inoltre collaborato con Radio Città Fujiko nel merito di uno stage scuola-lavoro, durante il quale ha prodotto un format dal nome “Generation Y”, che indaga il mondo dei giovani nati tra il ’90 e il 2000, del quale sono state fatte 3 puntate.

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