CLOSE UP è la rubrica settimanale che inesorabilmente vi guida tra i principali titoli in uscita nel fine settimana, senza aver mai la pretesa di insegnare nulla.
Siamo arrivati a metà Luglio e le uscite cinematografiche scarseggiano, pochi i titoli in uscita e pochissimi quello degni di nota. Bastille Day è un bel poliziesco di quelli che piacciono a me, teso e violento quanto basta, una specie di buddy movie con Idris Elba ambientato in una Parigi sotto assedio. Inseguimenti in auto e a piedi tra i tetti della Ville Lumiere, terrorismo e rapinatori di banca super attrezzati, mentre il duro e puro agente CIA Idris Elba, tenta di dare un senso a tutto quanto, facendosi aiutare da un borseggiatore talentuoso. Non sarà certo un filmone, ma personalmente già lo adoro, da vedere.
Restiamo in tema buddy movie, ma questa volta con un titolo ben più leggero e discutibile, Una spia e mezzo. Se qualche riga sopra eravamo in Francia, qui ci troviamo negli Stati Uniti e la differenza si vede: trama prevedibilissima, personaggi tagliati con l’accetta, battutacce da caserma… insomma il solito prodotto di consumo, troppo simile a tanti altri film tutti uguali. Dwayne The Rock Johnson e Kevin Hart sono ex compagni di liceo, il primo era grasso ed insicuro, mentre il secondo era l’atleta idolo delle folle, va da se che incontrandosi vent’anni dopo i ruoli si sono invertiti: Dwayne è diventato The Rock e lavora per la CIA, mentre Kevin Hart è un semplice e banale contabile. Non c’è nulla che sollevi questa pellicola dalla mediocrità che la contraddistingue, trama banale e sviluppo in pilota automatico, nel diperato tentativo di consegnare l’intera vicenda nelle mani dei due discontinui protagonisti. Da evitare.
Volendo passare all’horror della settimana, questa volta tocca a Cell, tratto dal peggior libro che Stephen King abbia mai scritto (fidatevi). Qui il Re del Maine scrive anche la sceneggiatura, ma bisogna dire che a parte il bel finale (cattivo come piace a me), la pellicola resta un pasticcio senza capo ne coda. Improvvisamente tutti coloro che stanno usando un cellulare, a causa di un segnale di origine sconosciuta, impazziscono e si trasformano in belve assetate di sangue, una specie di zombie dalla coscienza collettiva, un manipolo di sopravvissuti tenta di portare a casa la pelle, cercando di trovare un senso a quanto accaduto. Purtroppo a partire dal protagonista (uno spaesato John Cuask) non funziona quasi nulla, sbagliando addirittura i tempi, accelerrando il ritmo quando invece dovrebbe rallentare e viceversa… In una parola, brutto. Un vero peccato.
The legend of Tarzan è l’ennesimo adattamento, live action questa volta e con uso ed abuso di cgi come se non ci fosse un domani, dell’immortale storia del signore delle scimmie, un paio d’ore di intrattenimento dedicato ai più piccoli per approfondire la storia dell’erede di Greystoke. Le solite cose: lui neonato viene adottato da una scimmia, poi arriva quella topolona di Jane ed è subito amore, infine ecco far capolino il cattivo, interpretato con guascona spavalderia da Christoph Waltz, ed è tempo di salvare la bella… Solito copione e solita magia, per una storia che non invecchierà mai e che dovrebbe ancora essere in grado di toccare il cuore dei più piccoli. Da non disprezzare.
Anche per questa settimana abbiamo finito, a presto e buon cinema a tutti.