Frequenze Partigiane: una stagione sulle strade

Oggi alle ore 18 e Venerdì alle ore 16 andrà in onda l’ultima puntata stagionale di Frequenze Partigiane. Chiuderemo in bellezza con l’ultimo live registrato in quel di Calderino, ospiti del Comune di Monte San Pietro presso gli spazi dell’Ex Scuola Moduli. Con noi c’erano gli amici dell’Associazione culturale La Conserva, l’ANPI di Monte San Pietro, le associazioni Cinerana e “La rana dalla bocca larga” che ci hanno parlato del progetto “Quante le strade…”.

E’ stato un incontro importante, perché il lavoro delle associazioni è stata una grande riscoperta della storia locale di Monte San Pietro. Nel 1977 infatti il Comune decise di dedicare 37 vie ad altrettanti partigiani e partigiane che su quelle vie combatterono durante la Resistenza.  Quelle strade partigiane rappresentano le vie di Liberazione percorse da chi ci ha preceduto. E nel lavoro delle associazioni di Monte San Pietro abbiamo visto molte analogie col nostro impegno e quindi ci è sembrato giusto chiudere la “stagione ufficiale” con questo appuntamento.

Rispetto alla stagione che si va a concludere non possiamo che dirci soddisfatti per i risultati ottenuti. E non stiamo parlando degli ascolti anche se pure su questo fronte siamo andati aldilà delle nostre aspettative. In particolare siamo orgogliosi di essere riusciti a dare il nostro contributo rispetto a tematiche e argomenti di cui si parla ancora troppo poco. Le risposte ottenute nelle nostre incursioni sulle strade ci hanno fatto capire che c’è bisogno di parlare di memoria e Resistenza. Non solo, crediamo anche che questi argomenti possano suscitare molto interesse, ce lo hanno detto in molti, soprattutto nei live che ci hanno visti impegnati nel corso della stagione.

Un saluto a tutti ed un grazie da parte della ciurma di Frequenze Partigiane: Enrico, Manuel e Michele. Alla prossima!

 

Per tutti sono Meso, all’anagrafe Manuel Mesoraca e se preferite anche solo Manuel. Faccio parte della redazione ma prima ancora sono tesserato ANPI, sezione di Marzabotto. Quindi mi occupo di Resistenza, più precisamente di luoghi e storie legati ad essa. Qualcuno diceva che la storia è maestra di vita ma purtroppo fatica ad avere scolari, noi nel nostro piccolo, speriamo di contribuire a mantenere viva la memoria. Non come sterile esercizio di date, nomi e morti ma come qualcosa che ci serva, anche per interpretare meglio questi anni difficili.

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