“Rimboccarsi le maniche e ripartire”. Questo è il messaggio che deve filtrare dopo la partita di ieri, che ha visto il Bologna perdere per 2-1 a Milano contro l’Inter, squadra che, va ricordato, sta lottando per la Champions. Partita ricca di errori e giocata su ritmi abbastanza elevati, con molti duelli a centrocampo e un secondo tempo meglio del primo, con le due squadre che hanno saputo fronteggiarsi a viso aperto, tentando maggiormente la conclusione e la percussione centrale per mettere in difficoltà la difesa avversaria. Ma riviviamo insieme le emozioni del match di ieri.
Donadoni conferma la formazione annunciata alla vigilia, con Rizzo che sostituisce l’influenzato Mounier per completare il reparto offensivo. Dopo pochi minuti di gioco è l’Inter che sfiora il gol, con Eder che prova a trovare un compagno con un potente tiro-cross che si spegne sul fondo. Nell’occasione, però, Icardi si fa male ad un ginocchio ed è costretto a lasciare il campo a Kondogbia, con la squadra di Roberto Mancini che si riposiziona in virtù dell’ingresso del giovane centrocampista francese. A 10 minuti dalla sostituzione per i padroni di casa, è ora il turno di effettuare un cambio per il Bologna, con Destro che deve lasciare il terreno di gioco dopo un fortuito pestone di Miranda. Dopo soli 15 minuti di gioco la partita perde i due bomber principi, con l’attaccante del Bologna che lascia il posto a Floccari. Il Bologna si riesce ad affacciare dalle parti di Handanovic per la prima volta con Donsah che, innescato da Giaccherini, non riesce ad inquadrare la porta, con la difesa nerazzurra che tira un sospiro di sollievo. Dopo una decina di minuti di errori nella zona nevralgica del campo e di lanci lunghi non sfruttati dalle punte, l’Inter torna a farsi sotto, con Gastaldello e Maietta bravissimi a chiudere su qualsiasi tentativo di traversone degli esterni alti della formazione di casa, trovando spesso l’intercettazione o la chiusura in calcio d’angolo. Finalmente la partita si accende e i nerazzurri iniziano a schiacciare sempre più il Bologna, impedendo al Bologna di uscire dalla sua metà campo e di costruire azioni pericolose: prima Ljalic colpisce un palo da fuori area con una conclusione pericolosa, poi Miranda non trova il gol con una deviazione di tacco su un tiro di un compagno di squadra. Bologna nella prima frazione un po’ troppo timido e velleitario nel provare a proporsi e a creare azioni da gol. L’Inter si conferma squadra in forma e dimostra di sapere tenere bene il campo, con giocatori molto tecnici e imprevedibili, soprattutto dopo l’uscita dal campo di Icardi. La seconda frazione inizia con le squadre leggermente meno chiuse e con la voglia di andare a segnare un gol che, vista il modo in cui si è giocato il primo tempo, risulterebbe vitale. La prima conclusione pericolosa arriva dopo una serie di errori e di disattenzioni tattiche, con D’Ambrosio che tenta una spettacolare rovesciata sugli sviluppi di un calcio d’angolo, senza trovare lo specchio della porta. Donadoni capisce che è giunto il momento di cambiare qualcosa e decide di togliere uno spento e impreciso Mbaye per inserire Zuniga, con il terzino colombiano alla sua seconda presenza in rossoblù. Dopo un’altra pericolosa conclusione di Ljalic, sempre concentrato, il Bologna prova a colpire in contropiede con Giaccherini che, lanciatosi dopo un calcio d’angolo a sfavore, non riesce a resistere agli attacchi dei Medel e Nagatomo, che impediscono all’esterno bolognese di provare la conclusione in porta. Ma dopo pochissimi minuti è l’Inter che trova il gol del vantaggio su calcio d’angolo, complice una dormita di Diawara (in calo fisico notevole), che oltre a dimenticarsi di Perisic, autore del gol, non sale per far scattare la trappola del fuorigioco. Gol che taglia le gambe al Bologna, sempre più in difficoltà di fronte alle cavalcate dei giocatori nerazzurri. Passano cinque minuti e c’è il raddoppio, sempre su calcio d’angolo, sempre grazie ad una difesa rossoblù distratta e che permette a D’Ambrosio di insaccare alle spalle di Mirante. A questo punto, a circa 15 minuti dalla fine, il Bologna si trova sotto di un gol, e si deve affidare a Brienza per provare a trovare un gol che riaccenderebbe la speranza, con Donsah che viene sostituito. Giaccherini prova finalmente ad accendersi e a creare pericoli per la difesa di casa, con Giak che riesce a sfondare sull’out di sinistra e ad offrire un pallone delizioso a Rizzo, apparso quest’oggi in gran forma, che si vede rimpallate tutte e due le conclusioni, con la difesa dell’Inter che si riesce a salvare. Ma, a qualche secondo dall’assegnazione del recupero, Rizzo riesce a strappare palla a Juan Jesus e involarsi tutto solo verso la porta; poi, improvvisamente, pallone in mezzo: molti tifosi già borbottano, ritenendo inutile quel passaggio. Già, borbottano, peccato che quella palla arrivi a Brienza che la spedisce in rete con un mancino potente, sfruttando una deviazione di Murillo. Bologna che, nonostante il forcing finale, non riesce nell’impresa.
In molti hanno criticato Donadoni dopo la partita di ieri: pura pazzia. Come è possibile non accorgersi che non è una sconfitta contro l’Inter a segnare il campionato? Come è possibile scordarsi che il Bologna, squadra neopromossa, è attualmente nona in serie A? Bisogna solamente ragionare e riflettere sulla partita, senza piangersi addosso e senza puntare il dito verso qualcuno. Il Bologna si dovrebbe amare sempre, indipendentemente dall’esito dalla partita. Ora testa alla partita di Bergamo contro l’Atalanta, per scacciare definitivamente malumori e brutte voci e far tornare il sereno sopra Bologna.